Il 1° ottobre 1945 a Udine nasceva l’Unione delle Cooperative del Friuli, poi divenuta Associazione Cooperative Friulane. Era un momento cruciale: il Paese usciva dalla guerra e le comunità friulane scelsero la cooperazione come strumento di rinascita, mettendo al centro la solidarietà e la condivisione. Da allora, per ottant’anni, le cooperative sono state protagoniste della crescita economica, sociale e culturale del territorio.
Oggi questa lunga tradizione continua in Confcooperative Alpe Adria, nata nel 2022 dalla fusione delle realtà provinciali di Gorizia, Trieste e Udine. Una scelta che ha rafforzato l’unità del movimento cooperativo regionale, mantenendo fede ai valori che da sempre ne ispirano l’azione.
La storia della cooperazione in Friuli Venezia Giulia è antica: risale al 1880, quando a Collina di Forni Avoltri venne fondata la prima latteria sociale, ma il modello cooperativo ha radici ancora più profonde. La prima cooperativa della zona fu costituita il 21 dicembre 1844, con la partecipazione di 28 operai, in gran parte tessili, che si ispirarono ai principi dei primi cooperatori Rochdale, pionieri del mutualismo moderno.
Questa tradizione non si è mai interrotta e oggi trova nuova linfa nei principi della Dottrina sociale della Chiesa, a cui Confcooperative si ispirano come previsto dall’articolo 1 dello Statuto. Una vocazione che si intreccia con il riconoscimento sancito dalla Costituzione italiana (art. 45), che valorizza la funzione sociale della cooperazione come strumento di mutualità e partecipazione.
La presidente Serena Mizzan sottolinea: «Gli 80 anni delle Cooperative Friulane testimoniano ancora l’attualità di un modello che mette al centro le persone e le comunità, coniugando crescita economica, inclusione e solidarietà.»
Il direttore Paolo Tonassi aggiunge: «La cooperazione è democrazia, mutualità e responsabilità sociale: valori che oggi più che mai guidano il nostro impegno per lo sviluppo sostenibile del Friuli Venezia Giulia.»
Dalla prima latteria di montagna alle cooperative moderne che operano in agricoltura, servizi, welfare, cultura e innovazione, il movimento ha saputo rinnovarsi restando fedele ai suoi principi fondanti: mutualità, solidarietà e responsabilità verso le comunità.