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Comunità energetiche, intervista a Emilio Gottardo

Nostra intervista con Emilio Gottardo, referente Energia di Legambiente FVG, sul tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), una importante opportunità per le comunità locali.

mercoledì 9 novembre 2022

Abbiamo intervistato il referente Energia di Legambiente FVG, Emilio Gottardo, sul tema delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER).

Confcooperative Alpe Adria è infatti impegnata a promuovere la nascita di Comunità Energetiche, sostenendo imprese cooperative e comunità locali, anche grazie al supporto di Fondosviluppo FVG SpA (fondo mutualistico delle cooperative aderenti a Confcooperative), che ha emanato un apposito bando che potete consultare cliccando qui.

Ecco qui l'intervista.

 


 

 

Il tema delle Comunità Energetiche è di viva attualità e fa parte di un più radicale ripensamento del sistema energetico attuale, la cui crisi è sempre più forte sia a causa dell’esigenza della transizione ecologica, sia per effetto della situazione internazionale, guerra in Ucraina innanzitutto, che ha messo drammaticamente in luce la nostra dipendenza dai combustibili fossili. Qual è lo scenario che ci troviamo davanti?
Da anni sappiamo che il modello di sviluppo mondiale basato sulla logica di consumi crescenti per tutti non può più reggere a fronte della disponibilità limitata delle risorse naturali, dell’aumento delle emissioni climalteranti e dei cambiamenti climatici che ne derivano; è un modello in crisi e la natura ce lo dimostra continuamente in maniera crescente. Dobbiamo quindi cambiare rotta in particolare abbandonando le energie fossili a favore di quelle rinnovabili. La guerra in Ucraina non ha fatto che evidenziare questa crisi e mettercela sotto gli occhi in tutta la sua vastità: prezzi crescenti, risorse a rischio, dipendenza energetica, intere filiere produttive sotto pressione. Lo scenario che abbiamo di fronte, soprattutto per un paese povero di risorse energetiche come l’Italia, non è rasserenante perché dimostra la nostra dipendenza dalle importazioni sia energetiche che tecnologiche. Dobbiamo dunque affrettarci verso la transizione ecologica ed energetica perché il tempo sta per scadere e le Comunità Energetiche sono uno strumento utile per affrontare questo percorso.

Ma che cosa sono, quindi, le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e in che modo possono far risparmiare i partecipanti?
Le CER sono soggetti giuridici liberamente costituiti tra cittadini, imprese e istituzioni, che uniscono produttori e consumatori di energia rinnovabile al fine di ottenere incentivi statali da redistribuire tra i partecipanti per ridurre la dipendenza energetica dei territori, condividere vantaggi economici, ambientali e sociali, costruire un nuovo modello di distribuzione energetica basato sull’autonomia delle realtà territoriali.

Le Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (CERS), oltre a far risparmiare i partecipanti in termini di bolletta elettrica e contribuire alla transizione ecologica, possono generare benefici, anche di carattere sociale, nel territorio dove vengono create. Vuoi parlarcene?
Certamente le CERS hanno un rilievo importante per rafforzare il senso di comunità e di collaborazione tra le persone; se tu produci l’energia che io posso utilizzare pagandola a un costo minore di quello che pago al mercato questo rappresenta un vero vantaggio, con la aggiunta che miglioro le condizioni ambientali per tutti e, magari, con una parte degli incentivi ricevuti, posso contribuire a ridurre la povertà energetica delle famiglie in difficoltà. Ma va precisato che ogni Comunità è libera di decidere come redistribuire i fondi ricevuti e dunque, di adattare alle singole realtà ed a bisogni e progetti concreti il proprio ruolo.

In che modo, dunque, attivare dal basso reti di comunità per avviare le CERS e quale il possibile contributo delle cooperative e dei loro soci?
Le CERS vanno promosse dalle persone, meglio se accompagnate dall’ente locale che, specie nei piccoli paesi, può svolgere un ruolo importante. Ma penso che molto stia nelle mani di quelle persone che capiscono che l’unione fa la forza e l’interesse di tutti e di ognuno.
E’ per questo che le comunità in forma cooperativa rappresentano un modello adatto perché tengono assieme aspetti di funzionalità economica e di parità tra partecipanti e quindi possono sviluppare il massimo di solidarietà di cui abbiamo tutti molto bisogno. Si tratta di realtà che avranno un grande sviluppo nei prossimi anni; dalle poche decine attualmente attive, si arriverà a un migliaio di comunità in pochi anni analogamente a quanto già c’è in Germania e nell’Europa del Nord. Bisogna crederci perché possono davvero rappresentare un’opportunità per il futuro di interi territori. Per questo ci aspettiamo che anche la nostra Regione legiferi presto in questa materia.

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